10 marzo 2014
Perché gli USA non appoggiano adeguatamente le nostre richieste sui Marò?
L’india, nel tentativo di diventare la prima potenza militare del continente asiatico, sta comprando una grande quantità di equipaggiamenti militari dagli americani al fine di colmare il gap che la divide dalla Cina.
Nel 2010 il Governo indiano superò quello cinese nell’importazione di armi. Fino a quel momento, gran parte degli armamenti indiani erano di origine sovietica ma, da allora, quelli americani hanno abbondantemente prevalso dal momento che gli Stati Uniti hanno superato nettamente, negli ultimi dieci anni, con un’esportazione pari a 25 miliardi di dollari, le forniture russe. Nell’ultimo anno l’India ha importato dagli Stati Uniti materiale per 2 miliardi di dollari diventando il più importante acquirente di armamenti americani, superando in tal modo anche la Saudiarabia (altro grande acquirente).
I materiale acquistati sono tutti tecnologicamente molto avanzati e superano nettamente, in termini di sofisticazione, quelli a disposizione del concorrente cinese. In questo modo, l’India ha speso quasi il 10% di tutto il volume di affari relativo alla compravendita mondiale di materiale d’armamento. Ma il grande Paese asiatico non si è limitato a potenziare le proprie capacità militari acquistando grandi quantità di materiale bellico. Parallelamente infatti, da qualche tempo, si sta impegnando per creare la possibilità di produzione locale di armamenti tecnologicamente molto avanzati, sempre nell’intento di superare, anche in questo campo, la Cina. Per ottenere questa capacità, anche in questo caso, l’India ha acquistato sistemi di produzione e tecnologie dagli americani.
Le accuse di corruzione in ambito indiano, in sede di acquisto di materiale bellico, ha inoltre determinato una maggiore circospezione nelle trattative di vendita da parte dei concorrenti produttori di armi su scala mondiale. Noi italiani, con l’episodio riguardante il mancato perfezionamento della vendita degli elicotteri EH101 da parte dell’Agusta Westland, ne sappiamo qualcosa. Di tale problema invece gli americani non hanno tenuto gran conto, riuscendo in tal modo a superare di gran lunga tutti gli altri potenziali fornitori.
Per quanto sopra indicato, appare chiaro il grande coinvolgimento in termini economici dei rapporti tra Stati Uniti ed India nella compravendita di materiale militare. Il fatto determina certamente da parte dei produttori americani, una forte influenza nei confronti delle decisioni governative, in particolare quelli che riguardano i rapporti con l’India.
Ciò spiega in modo chiaro il perché gli Stati Uniti, che partecipano alle operazioni contro la pirateria marittima, che dichiarano ripetutamente la loro amicizia nei nostri confronti, non rispondano in maniera altrettanto valida alle richieste italiane di sostegno per una soluzione, corretta e rispettosa delle regole internazionali, del problema riguardante i nostri due fanti di marina.
Purtroppo molto spesso, nei rapporti internazionali, le conclamate dichiarazioni di rispetto delle leggi e dei diritti umani, vengono soffocate dagli interessi economici. Il caso dei nostri marò è emblematico.
Gen. Luigi Ramponi