3 luglio 2015

 

Vi sono molte cose che oggi suscitano preoccupazione in chi pensa al destino presente e futuro dell’Italia.

La situazione economica, l’elevata disoccupazione (elevatissima fra i giovani), l’enorme debito pubblico, la diffusione delle ruberie e tante altre. Vi è di che disperarsi, ricordando l’Italia di cinquant’anni fa, l’Italia del miracolo economico, rispettata e indicata come esempio nel mondo! Tra i tanti aspetti negativi, quello che ritengo più grave, è rappresentato dall’atmosfera di generale illegalità e di permissivismo che sta permeando l’atmosfera che circonda la nostra vita. La gravità è rappresentata dal fatto che, tale atmosfera finisce fatalmente per esercitare un influsso estremamente negativo sulla formazione delle nuove generazioni. Oggi un giovane italiano è costretto a vivere in un ambiente malsano e a prendere atto che “questa è la vita” e ad essa “devi adattarti”. Cominciamo con i discorsi in famiglia. La stragrande maggioranza è convinta e molte volte non a torto, che per trovare lavoro sia necessaria la conoscenza di “qualcuno”, altrimenti non ti prendono proprio in considerazione. Un brutto voto a scuola è considerato, molto spesso, dovuto all’incapacità del professore, anziché alla necessità di maggiore applicazione da parte dello studente. La possibilità di vedere programmi Tv, di frodo, senza pagare il dovuto, è considerata una drittata; cercare di evadere le tasse è un mantra che si deve perseguire a tutti i costi; per ogni cosa si debbono  avere le conoscenze giuste e, cosi via. Prendiamo in considerazione la circolazione stradale. Qui è il trionfo dell’arroganza e del non rispetto delle regole del traffico. Si parcheggia dappertutto, riducendo a una sola corsia transitabile strade a quattro/cinque corsie. Autocarri fermi irregolarmente per rifornimenti ai negozi o per raccogliere le immondizie. Cose che in tutte le grandi città del mondo si fanno di notte, cosi come i lavori stradali. Qui si fanno di giorno, costringendo gli automobilisti a slalom impossibili e, se si fa osservare l’irregolarità si riceve una rispostaccia. Intanto il traffico lentissimo fa aumentare l’inquinamento e comporta enormi perdite di tempo, con conseguente danno economico. Motorini e biciclette vanno dappertutto e spesso contromano. Pedoni che attraversano a prescindere assolutamente dalle strisce, le quali spessissimo sono consunte e nemmeno visibili.

Consideriamo la sanità pubblica (120 miliardi di euro all’anno).Per una visita medica o per un esame, se si segue la via regolare i tempi sono lunghissimi e il paziente rischia di morire ancor prima. Allora, anche qui “la conoscenza” di qualcuno può “facilitare, o, cifre iperboliche consentono una visita “privata”, in breve tempo.

Più in generale, la corruzione e la collusione sono diventate sistema, altrimenti non si spiegherebbero alcune violazioni di legge permanenti che si riscontrano ogni giorno. Cosi come ogni giorno la cronaca è piena di ruberie commesse a tutti i livelli nei confronti dello Stato. Chissà quante non sono emerse, dal momento che il fenomeno sta diventando consuetudine. E’ pressocchè automatico che quasi per ogni appalto per la realizzazione di un’opera pubblica dello Stato, sia esso un viadotto o l’EXPO o il MOSE o i mille intrallazzi di mani pulite, vengono riscontrate ruberie, tangenti. Siamo arrivati al punto di affermare che mettendo numerosi organi per cercare di ostacolare il malaffare e intensificare il controllo della spesa, si finisca per aumentare le opportunità di corruzione!

Non parliamo poi del funzionamento della giustizia, dell’inesistente certezza della pena. Qualsiasi angheria o torto denunciati, troveranno soluzione dopo anni e anni, comportando spese infinite. E, cosi, il furto e il reato si espandono a vantaggio dei piccoli o grandi delinquenti. All’illegalità diffusa si accompagna anche una bella dose di cialtroneria. Lo dimostrano le bandiere nazionali esposte negli edifici pubblici e privati. Salvo qualche rara eccezione i drappi sono lerci, sbiaditi consunti. Ogni giorno nelle scuole, all’entrata e all’uscita i nostri ragazzi vedono questo indecente spettacolo! I paragoni possono essere antipatici e, per fatti del genere non dovrebbe essere necessario far riferimento a quanto accade all’estero. Tuttavia in questo caso il paragone ci sta. Guardiamo il lindore delle bandiere nazionali esposte negli altri paesi.

Potrei, purtroppo continuare all’infinito, ma mi fermo qui. Ciascuno di chi legge, conosce mille altri esempi ed ha vissuto esperienze frustranti. Questo è l’ambiente che oggi noi presentiamo ai nostri giovani, questa è l’atmosfera, che oggi, pervade il nostro paese. E i giovani, che si trovano di fronte a questa realtà, ne sono ineluttabilmente influenzati e finiscono per credere che questo sia il modo di vivere e in tal modo si formano. Un pericolo terribile che inquina la base etica e morale, elemento essenziale per uno sviluppo positivo e corretto di una società. Tutte le persone di questa nazione che ancora conservano amore per la legalità devono non lasciarsi influenzare dall’andazzo corrente e impegnarsi per rappresentare un modello valido per le nuove generazioni. Solo cosi, con un riscatto morale, l’Italia potrà ritornare ad essere quella del miracolo economico. Altrimenti, senza una base etica, non vi sarà alcuna ripresa e precipiteremo sempre più in basso, legittimando i giudizi negativi che ormai, assai speso accompagnano i discorsi e i commenti relativi al nostro paese. L’esempio deve venire dall’alto. Il riscatto deve partire dall’impegno di tutti i responsabili della gestione dello Stato ai vari livelli. Loro, sono coloro ai quali la società ha affidato la guida materiale, ma anche morale del paese. Durante le varie campagne elettorali e all’inizio di ogni legislatura, la promessa è sempre quella: “Cambieremo l’Italia”. Signori del Governo: è vero, purtroppo il cambiamento è indispensabile, innanzi tutto sul piano etico e sul rispetto della legalità. Per ora, su questo punto, i vostri comportamenti, le vostre iniziative non stanno determinando alcun cambiamento, alcun recupero etico/morale e, i nostri giovani hanno modelli pessimi ai quali ispirarsi.

Sen. Luigi Ramponi

Categorie: Pensieri