13 ottobre 2016
In occasione di una Lectio Magistralis, tenuta qualche giorno addietro, alla scuola di formazione politica del PD, il Presidente Emerito Giorgio Napolitano, ha affermato “Se vince il si al referendum istituzionale, avremo la possibilità di tornare a rendere il Parlamento un LUOGO DEGNO!” L’illustre oratore ha poi aggiunto: ”Con questa riforma si riabilita il Parlamento che è ridotto ad uno STRACCIO, perché quando si fa votare una legge formale, con un maxiemendamento di un unico articolo e 1300 commi, significa uccidere il Parlamento.”
Prima di scrivere queste note ho atteso che i Presidenti della Camera e del Senato, se non altro per ragioni di decenza, reagissero, magari in maniera garbata, all’affermazione che indicava come le due strutture istituzionali, affidate alla loro presidenza, (si tratta del Parlamento della Repubblica e, per loro , della seconda e terza carica dello Stato), fossero ridotte ad “UNO STRACCIO INDEGNO”. Attesa vana! Almeno per quanto mi è dato conoscere. Alle incredibili affermazioni spregiative di Napolitano, autentici insulti alle strutture istituzionali da loro presiedute,i due, privi di dignità, non hanno detto parola. Forse, perché ne condividono il parere? Non posso crederlo.
Al di là della mancata reazione dei due presidenti, e, a prescindere dalla inaccettabilità degli attributi con i quali il Presidente emerito ha gratificato il Parlamento, si deve del pari rilevare che è falsa e priva di fondamento anche l’affermazione sopra riportata: “Se vince il si avremo la possibilità………”. Non è vero! Napolitano fa evidentemente riferimento a un comma aggiunto, che prevede per le leggi da approvare in fretta che, per le stesse, il Governo possa chiedere ed ottenere l’approvazione, entro Settanta giorni. Ciò non elimina per niente la possibilità, alla quale egli fa riferimento nel suo intervento, che il Governo ponga la fiducia, quando gli pare, su un maxiemendamento di un unico articolo, saltando in tal modo come prima la discussione in Parlamento.
Francamente dispiace assistere a esibizioni di questo tipo ed ascoltare prese di posizione errate, enunciate, con facile evidenza, per offrire un sostegno ad una parte in causa, da parte di un Presidente emerito della nostra Repubblica. Fa male e, temo che più che un aiuto, finisca per essere un danno.
On. Gen. Luigi Ramponi