Roma, 6 luglio 2004
I nuovi scenari legati alla lotta al terrorismo stanno comportando un ripensamento radicale dei sistemi di protezione al fine di individuare e ridisegnare una sicurezza collettiva più efficace rispetto ai nuovi pericoli.
Dopo l’adozione delle misure più urgenti dopo l’11 settembre, ciascun settore ha iniziato un processo di pianificazione a medio-lungo termine, attraverso percorsi che prevedono consistenti interventi di carattere organizzativo ma anche di natura tecnologica, volti a garantire una più efficace protezione degli obiettivi sensibili, delle attività a rischio e, in genere, della collettività laddove la minaccia sia rivolta verso i cosiddetti “soft target”.
Vasti settori dell’industria sono già stati messi a dura prova nelle loro capacità produttive: si pensi ad esempio, alla richiesta di apparati radiogeni per il controllo dei bagagli negli aeroporti di tutto il mondo subito dopo l’11 settembre, esigenza che solo un limitato numero di imprese può soddisfare.
Di tutto rilievo sono le dimensioni internazionali della security, né poteva essere diversamente, alla luce della necessità di adottare misure di prevenzione condivise e possibilmente comuni; il G8, la NATO, l’Unione Europea, l’OMS, l’OACI e i più diversi contesti multilaterali sono da tempo impegnati in serrate discussioni sulla sicurezza e sulla ricerca di criteri comuni cui uniformare ogni provvedimento.
All’interno di questo intenso processo di confronto e definizione di nuovi sistemi volti ad assicurare la sicurezza e la difesa non vi è dubbio che l’industria nazionale, grazie alle sue aree di eccellenza tecnologica, debba essere oggetto della sensibilità delle istituzioni in modo da essere tenuta al corrente delle iniziative in corso e possa cogliere tutte le opportunità che possono presentarsi sia per quanto attiene alla ricerca, alla capacità produttiva e agli sbocchi sul mercato internazionale, sia per quanto riguarda le scelte aziendali e le strategie industriali.
In questo quadro il CESTUDIS, di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ritenuto di dover rendere partecipe l’industria italiana del processo in corso nel settore della sicurezza, rendendola edotta, nei limiti della necessaria riservatezza, delle iniziative già adottate o in discussione nel contesto italiano ed internazionale. In questo modo sarà favorita una maggiore e migliore conoscenza sulla prevista evoluzione della domanda rispetto alla quale potranno i singoli settori meglio attrezzarsi per rispondere nella maniera più efficace e tempestiva.
L’iniziativa si configura come un’informale comunicazione istituzionale sulle iniziative in corso nel campo della sicurezza a beneficio esclusivo del mondo dell’industria quale doveroso segno di attenzione verso un essenziale settore di attività del nostro Paese.
Partecipanti: On. Ramponi – Dott. Bertolaso – Gen. S.A. Tricarico – Ing. Fumero – Amm. Ispettore Sicurezza – Dott. Di Lella – Ing. Sciacchitano – Dott. De Stefano